di EUGENIO SCALFARI
ALL'INIZIO sembrava un rebus. Non si capiva perché Follini volesse ritirarsi dal governo insieme a tutti i suoi ministri e sottosegretari. Non si capiva, al di là delle oscure motivazioni ufficiali, quale fosse il vero obiettivo di questa manovra da Prima Repubblica: un nuovo programma? Un nuovo governo dove la Lega contasse di meno e i centristi di più? Il logoramento a fuoco lento di Berlusconi? Le elezioni politiche immediate? E non si capiva perché mai Fini, che per primo aveva preso iniziative "revisionistiche" dopo la batosta elettorale delle regionali, da un certo momento in poi avesse lasciato Follini in mezzo al guado restando indifferente alle peripezie del suo alleato. [...]
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