MANCANO I DECRETI APPLICATIVI
ROMA. Si chiama «effetto Berlinguer» la paura che serpeggia tra i corridoi del ministero dell’Istruzione, dopo l’esito delle elezioni regionali: se la legislatura dovesse essere più corta e il governo dovesse tornare a casa, il lunghissimo lavoro di Letizia Moratti per la riforma della scuola farebbe la stessa fine di quello del suo predecessore Luigi Berlinguer. Detta brutalmente: se ci sono le elezioni, la riforma salta. Ma il guaio è che, se anche le elezioni non ci fossero, realizzare la riforma Moratti potrebbe diventare complicato per le divergenze che ci sono sempre state nella CdL, ma che si stanno acuendo ora, dopo la disfatta delle urne. Per ricomporre queste dispute, oggi il ministro incontrerà i responsabili scuola dei partiti della coalizione (Brocca per l’Udc, Mauro per Forza Italia, Valditara per An e Bianchi-Clerici per la Lega). La legge di riforma della scuola (numero 53 del 2003) dava al governo due anni di tempo per varare i decreti legislativi applicativi, che stanno per scadere.
lastampa.it
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