Le provette giunte anche in Italia
Inviato dagli Usa a 3.770 laboratori di tutto il mondo il virus dell'influenza asiatica, è allarme tra gli scienziati
GINEVRA (SVIZZERA) - Ora è allarme sanitario globale. L'Organizzazione Mondiale della Sanitá prenderá ogni misura necessaria per distruggere i campioni, potenzialmente mortali, del virus dell'influenza del 1957, inviati erroreamente, ad uso di ricerca, a oltre 3.770 laboratori, di 18 Paesi, fra cui l'Italia. Lo ha reso noto oggi l'Oms in un comunicato. Si tratta del virus dell'influenza H2N2, scomparso ormai dal 1968.
Il virus, che ha ucciso fino a 4 milioni di persone durante l'epidemia di «asiatica» del 1957, «potrebbe causare una nuova pandemia influenzale», sottolinea Klaus Stohr, responsabile del programma dell'Oms sull'influenza. Mandare in giro il virus, inviandolo ai laboratori all'interno di kit di routine per testarne le capacitá di analisi di campioni virali, «è stata una mossa imprudente - afferma l'esperto - Si tratta, comunque, di centri specializzati e la maggior parte è giá stata allertata, ricevendo l'ordine di distruggere i campioni. Sono minime le chance che qualcuno possa essere contagiato». Al momento non sono riportate segnalazioni di infezioni fra il personale dei laboratori.
La preoccupazione deriva dal fatto che la popolazione non è più vaccinata contro questo virus dal 1968: chi è nato dopo, non ha una risposta immunitaria sufficiente. La gran parte dei 3.747 laboratori a cui sono stati inviati i campioni, si trova negli Stati Uniti e in Canada, mentre 61 sono i centri in altri Paesi: Bermuda, Belgio, Brasile, Cile, Francia, Germania, Hong Kong, Israele, Italia, Giappone, Libano, Messico, Corea, Arabia saudita, Singapore, Taiwan, Cina. L'Oms è stata allertata il 26 marzo scorso dall'Agenzia di sanitá pubblica del Canada, dopo che a febbraio alcuni laboratori avevano ricevuto campioni di H2N2 dal Collegio dei patologi americani. Normalmente sono inviati virus influenzali di tipo A e B per testare le capacitá di analisi dei centri.
corriere.it
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