Jerry Yang, uno dei due fondatori di Yahoo, in un giorno del '96 decise che valesse la pena listare di nero la sua pagina WEB contro una legge del Presidente Clinton che limitava la libertà d'espressione in rete.
Il 6 settembre "Reporters senza frontiere" scriveva che a causa dall'entusiastica collaborazione della filiale di Hong Kong di Yahoo con il regime cinese il trentasettenne giornalista e poeta cinese Shi Tao, era stato condannato il 30 aprile scorso a 10 anni di reclusione. Shi Tao era stato imprigionato il 24 novembre 2004, per divulgazione di segreti di stato. La sua colpa era quella d'aver spedito all'estero una circolare interna inviata ai giornalisti cinesi nella quale le autorità denunciavano i pericoli di destabilizzazione e i rischi sociali derivanti dal ritorno dei dissidenti e dissuadevano i giornali a parlare del quindicesimo anniversario del massacro di piazza Tiananmen. Yahoo ha fornito l'indirizzo e-mail di Shi Tao alle autorità permettendone l'identificazione e rivendica apertamente la correttezza del suo operato simile a quella di tutte le altre multinazionali.
In effetti Msn Spaces, il servizio gratuito di blogging offerto dalla Microsoft ai cinesi, da "errore" quando si lancia la ricerca della parola "democrazia". Una parolaccia ormai!
Paccherotti e parmigiana di melanzane
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