
È normale che le persone siano disinteressate rispetto alle cose che non le riguardano direttamente. È tipico di società dove domina l’individualismo e la solidarietà sociale è andata a farsi benedire.
Il referendum di domenica 12 giugno (e lunedì 13) affronta argomenti che toccano in particolar modo le giovani donne. Una formidabile campagna di disinformazione, anziché tentare di far chiarezza sui temi della PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA, invita i cittadini a non votare in modo da arruolare alla propria causa (quella dei “no”) tutti coloro che se ne fregano. Pur di vincere gli uomini di chiesa (non proprio tutti, ma quasi) e i politici più irresponsabili (tanti, di ogni tendenza) boicottano il voto, quel voto che ricordano essere un “dovere civico” sancito dalla Costituzione quando si tratta di doverlo spendere in loro favore. Complimenti! Davvero un bel esempio di partecipazione civile e moralità. Non contenti, con una faccia tosta invidiabile, si riempiono anche la bocca di etica. Chi ha un cuore e un’anima andrà a votare, gli altri staranno a casa.
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