2005-07-07

…ma che brüta gēnt!

pistola GlockLibertà di sparare contro chi minaccia la proprietà. Il Senato approva. L'America è vicina.

Iersera zappingando qualche minuto nell’inguardabile TV, prima di far altro, mi sono imbattuto in un numero da circo. Un giocoliere, per il quale le clavette non avevano misteri, le faceva roteare in maniera strabiliante. Clave clavette mazze. Per associazione ho pensato alle abili mazzate che rifilano alle istituzioni i nostri governanti (“lorsignori”, come li chiamava l’indimenticabile Fortebraccio, che ormai di "signorile" hanno ben poco, a parte il doppio petto). Non interessa tanto dei leghisti quando a Strasburgo contestano il Presidente della Repubblica e l’euro (a parte il fatto che lo volevano prima degli altri). Saranno anche beceri, ma possono dire quel che vogliono… contenti loro e chi li sostiene. Tuttavia che stiano al governo di un paese che disprezzano, godendone i benefici, non esiste. Come si può sperare nel rispetto per le regole e nella civiltà di comportamento dei governati quando i governanti incitano al disprezzo per le istituzioni e all’odio contro i diversi (non solo negri – sta per stranieri –, comunisti, puttane, froci e handicappati, ma tutti quelli che non la pensano come loro)? Questa è la vera violenza di chi occupa le istituzioni: il non credere in uno Stato che, per quanto imperfetto, debba garantire il patto sociale tra i cittadini, avendo a cuore la dignità di ciascuno, e farne un uso personale riempiendosi pance e tasche. Nessuno si scandalizza troppo se chi è al potere un po' ne approfitta; sta nell'ordine delle cose, purché ne tragga beneficio il benessere comune. Però puntare allo sconquasso per esclusivo interesse personale significa buttare alle ortiche secoli di cultura politica e in questo i leghisti sono in ottima compagnia. Dall’opposizione si può e si deve strepitare, al governo si è obbligati a governare, pena lo sfascio. Come volevasi dimostrare.

Oggi tratta più o meno lo stesso argomento Gian Antonio Stella sul Corriere anche se parte dal ministro Lunardi.
Le notti in auto di Lunardi: supero i 150 chilometri all’ora
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