Dal premier Cavaliere non una parola per l’assassinio di Franco Fortunio. Come si fa a trovare il tempo per un vice presidente regionale, per di più della Margherita, morto ammazzato di ‘ndrangheta quando c’è tanto da fare a Roma! Sgombrato il campo da quel rompipalle di Follini, con la sua perversa tendenza a mettersi di traverso rallentando la marcia di governo, si può finalmente concludere lo sfascio definitivo delle istituzioni. Dopo la legge elettorale tocca alla devolution e poi sarà il turno della salvapreviti e della par condicio (“legge ad personam contro di me” tuona B*** - incredibile, ma vero). Nel frattempo la Moratti non s’è scordata d’imbarcare qualche altro migliaio d’insegnanti di religione nei ruoli statali con buona pace per i precari storici. Ultimo, ma non ultimo, il TFR. Una montagna di denaro da sfilare dalle tasche dei lavoratori e far fruttare a proprio beneficio. Troppo allettante per le assicurazioni nelle quali il Cavaliere ha grossi interessi. Di questo passo al nove aprile, data prevista per le elezioni, ci arriveremo ginocchioni. “Dopo di noi il diluvio” sembrano pensare questi governanti agli sgoccioli. Sarebbe un bel castigo lasciarli ancora al governo. Peccato che non si possa fare, considerando le conseguenze. Già ci toccherà pagare con lacrime e sangue le scelte fin qui effettuate e non è che i prossimi governanti di “sinistra” ci faranno troppi sconti. Non ne hanno né la possibilità, visti i chiari di luna economici, né la mentalità. Speriamo che Prodi se la cavi. Mamma mia come siamo ridotti!
Lo stato d’eccezione provocato da un’emergenza immotivata
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Coronavirus. La paura dell’epidemia offre sfogo al panico, e in nome della
sicurezza si accettano misure che limitano gravemente la libertà
giustificando l...



