La Francia ha bocciato la Costituzione europea. Il no ha ottenuto il 54,87 per cento al referendum, mentre il sì il 45,13. L'affluenza è stata altissima: il 70 per cento (pari a oltre 28 milioni di elettori).
Forse è stato un "no" più a Chirac che all'Europa. La maggioranza dei francesi è stanca dei propri governanti così come gli italiani e altri popoli europei. Però ora l'idea dell'Europa come nazione che supera i vecchi nazionalismi è un po' più lontana e quasto non può far piacere a chi vorrebbe un'Europa anche politicamente unita. Avere un'unica moneta non è sufficiente a garantire maggior solidarietà sociale e sicurezza all'agglomerato di popoli che s'identifica con l'Europa.
Non era facile sperare, prima di questo voto, che i figli dei francesi, dei tedeschi, degli inglesi e di tutti gli altri che sono nati nel dopoguerra, e si dicono europei, potessero identificarsi in un unico insieme sociale in tempi relativamente brevi. Dopo questo voto sarà ancora più difficile mentre "l'Europa che non ci piace", quella legata esclusivamente agli interessi economici, continuerà il suo corso. Non a caso ad esultare per il risultato francese sono i leghisti in Italia e in generale tutti coloro che preferiscono coltivare gli orticelli nazionali piuttosto che pensare in termini di solidarietà internazionale.
(per un approfondimento si segnala La grande repulsione di Barbara Spinelli su La Stampa)
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