Il premier è già sotto inchiesta per falso in bilancio e frode fiscale
Mediaset, Berlusconi indagato per corruzione Secondo i pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale avrebbe «comprato» la testimonianza dell'avvocato inglese David Mills
MILANO - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è indagato per corruzione in atti giudiziari in uno stralcio dell’inchiesta sulla compravendita dei diritti tv di Mediaset dove nel troncone principale chiuso dalla procura il mese scorso è già sotto inchiesta per appropriazione indebita, falso in bilancio e frode fiscale. Secondo i pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale, Berlusconi avrebbe "comprato" la testimonianza dell’avvocato inglese David Mills, il creatore del sistema di società off-shore utilizzato dalla Fininvest.
I primi 6 mesi di indagine scadono domani, per cui i pm hanno chiesto al gip Maurizio Grigo una proroga di indagine per altri 6 mesi. La richiesta è sul tavolo di Grigo dalla giornata di ieri. Il gip notificherà la richiesta di proroga all’avvocato del premier, Nicolò Ghedini, dopodichè deciderà se concederla o meno. Ghedini per ora rifiuta dichiarazioni e commenti sull’argomento. "Prima devo vedere di che cosa si tratta, aspetto la notifica dell’atto, poi vedremo".
Lo stralcio di indagine riguarda Mills, Berlusconi e altre due persone di cui al momento si ignora l’identità. Della posizione di Mills come indagato in relazione alla testimonianza s’era saputo il mese scorso pochi giorni dopo la chiusura del troncone principale dell’inchiesta che riguarda 14 persone. Agli omissis messi dagli inquirenti era sfuggita una frase dell’avvocato inglese contenuta nel memoriale datato 7 novembre 2004: «Mi auguro sarà chiaro che i miei rapporti con il gruppo Fininvest erano strettamente professionali, che ogni somma da me ricevuta è pienamente giustificata e che non si può certo dire che io sia mai stato addomesticato o 'comperato'».
Dagli atti depositati dalla procura a disposizione delle parti in vista della richiesta di rinvio a giudizio del troncone principale prevista per la prima metà di aprile, si apprendeva anche che Mills era stato convocato dagli inquirenti il 22 giugno dell’anno scorso. L’avvocato inglese non si presentava, ma il 7 novembre manifestava l’intenzione di fornire alcune spiegazioni. Per adesso non si sa quale sarebbe il processo nell’ambito del quale Mills depose, secondo l’accusa, dietro pagamento di alcuni milioni di euro. David Mills, va ricordato, prima di essere indagato per i diritti tv di Mediaset aveva testimoniato in 3 processi a Berlusconi: All Iberian, presunte tangenti alla guardia di finanza, e Sme nell’udienza tenuta a Londra.
Mills aveva anche allegato una documentazione sui rapporti con Fininvest dal 1996 in cui spiegava: «Sto definendo con il fisco inglese la natura di ogni mio accredito a partire dal 1999 e nessun accredito, anche solo oggetto di contenzioso, riguarda Fininvest o soggetti a essa anche solo indirettamente riconducibili». Mills, infine, ha ammesso a verbale che le società off-shore Accent e Timor poi diventate Century One e Universal One avevano come beneficiari economici Marina e Piersilvio Berlusconi, i figli del premier. Marina e Piersilvio sono indagati per riciclaggio e ricettazione in un altro stralcio dell’inchiesta Mediaset.
Infine va ricordato che si trova in una situazione singolare il giudice Maurizio Grigo, che è il gip dell’inchiesta Mediaset dove figura come indagato e imputato il capo del Governo, e nello stesso tempo è consulente della commissione parlamentare antimafia e soprattutto consulente del Governo su lotta al terrorismo nazionale e internazionale e alla criminalità organizzata, su designazione del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu.
22 marzo 2005
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/03_Marzo/22/mediaset.shtml
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