Giuliana Sgrena, la giornalista italiana rapita il 4 febbraio e liberata nel pomeriggio del 4 marzo a Bagdad, è stata ferita in uno scontro a fuoco durante le fasi del trasferimento all'areoporto. Un agente dei servizi segreti è morto. Un altro è stato ferito. A Giuliana, ricoverata in ospedale è stato estratto un proiettile da una spalla.
In base alle ultime notizie sulla via dell'aeroporto di Baghdad, militari Usa hanno aperto il fuoco contro l'auto con a bordo l'inviata del Manifesto, uccidendo il funzionario del Sismi, Nicola Calipari, che aveva negoziato con i suoi rapitori.
Gli Usa hanno espresso il loro «rammarico» con una telefonata all'ambasciata italiana ha Washington. Il Pentagono parla di «spari accidentali nei pressi dell'area di Camp Victory». Il comando americano a Baghdad dice che i soldati hanno aperto il fuoco contro un veicolo che «si stava avvicinando ad un check point delle forze della Coalizione ad alta velocità». Prima però avrebbero lanciato un avvertimento.
La Mattina del 5 Giuliana Sgrena ha fatto finalmente ritorno a Roma su un aereo militare.
Al di là della dinamica degli eventi difficilmente sapremo cosa davvero sia successo e perché.
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